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domenica 6 giugno 2010

"esimi colleghi" vs "morti di fame"



[Da un post su Facebook, durante una discussione polemica contro gli studenti di facoltà umanistiche.]


Non esistono facoltà facili o difficili.
Esistono facoltà per cui ciascuno ha o meno una certa attitudine, esiste la serietà, l'impegno, il metodo di studio.
Ci sono ragazzi in regola e con 30 a lettere, come a ingegneria, come a medicina, in filosofia o in giurisprudenza.
Esistono fancazzisti e geste che ci mette 10 anni a prendere una laurea in tutte, ma credetemi, in tutte le facoltà.
Il problema è che viviamo in uno Paese dalla mentalità provincialotta in cui, specialmente tra quanti hanno desiderio di rivalsa sociale, una certa concezione che vede come unici degni di stima quanti nell'italietta borghese e beghina vengono considerati "professionisti".
Ecco i genitori che pungolano i figlioli a diventare avvocati, medici, ingegneri. La triade perfetta, altro che la trinità. Ecco i figli che ambiscono al riconoscimento sociale, e si iscrivono.
Ecco che ovviamente vanno avanti in pochi, perchè pochi sono tagliati per quel metodo, pochi sanno studiare (ovviamente questo vale per tutte le facoltà, solo che a lingue non si va a meno che non piaccia, perchè lì si rimane "morti di fame") la maggior parte è lì solo per riempirsi la bocca, per farsi una posizione, per sentirsi stimato da quell'italietta che antepone molti titoli ai nomi propri e si chiama l'un l'altro "caro collega".
Ecco (e l'hanno sentito, loro malgrado, le mie povere orecchie) i laureati in ingegneria che non sanno quando si è unificata l'Italia. E poi ci lamentiamo di Emanuele Filiberto che sgambetta in tv.
Io ritengo si debba avere l'umiltà di riconoscere i propri limiti, e fare ciò che piace e per cui si è portati. A me sarebbe piaciuto diventare astronauta, ma in fisica ero una schiappa. Così, mica bisogna essere tutti primari o principi del foro, se veniamo rimandati 100 volte, se siamo all'università da 10 anni, diamine, magari non è meglio levarci mano?
Non esistono prof cattivi di natura, o meglio, in una carriera universitaria te ne può capitare un paio...per esperienza io so che quanti parlano peggio dei prof sono quelli che studiano meno o che arrancano perchè non sono tagliati per il settore di studi!
Spero che il mio intervento non venga male inteso, non voglio offendere nessuno e credo che i miei toni non siano polemici ma piuttosto inquadrino la problematica da un'ottica sociale che credo ben descriva la realtà.